Stelvio con le sue frazioni di Solda, Trafoi e Gomagoi
Stelvio si presenta agli occhi del visitatore come un paesino arroccato, costituito da un gruppo di case estremamente raccolte fra di loro. Esso è situato su di un ripido pendio soleggiato, ecco perché si dice che anche le galline qui devono indossare i ramponi.
Stelvio, nel comprensorio della Val Venosta, comprende le frazioni di Solda, Trafoi e Gomagoi ed è situato a 1.310 metri s.l.m.. Il suo territorio appartiene al Parco Nazionale dello Stelvio e si estende ai piedi del passo omonimo.
Il Passo dello Stelvio è tra i valichi più alti d’Europa e fu costruito sotto l’imperatore Francesco I d’Austria tra il 1822 e il 1825, per collegare la Val Venosta a Milano, allora appartenente a territorio austriaco. L’incarico fu affidato a Carlo Donegani, ingegnere capo della Provincia di Sondrio che aveva già progettato il passo dello Spluga, sul confine italo-svizzero. I lavori di costruzione durarono solo 3 anni e vi parteciparono numerosi operai, ingegneri e geologi. Teatro di numerosi scontri durante il primo conflitto mondiale, il Passo dello Stelvio un tempo restava aperto durante tutto l’arco dell’anno. Solo dopo la guerra si decise di limitarne l’apertura al periodo estivo.
Dopo la II Guerra Mondiale lo Stelvio iniziò ad essere conosciuto dai turisti, grazie all’inaugurazione, all’inizio degli anni ’50, della prima scuola di sci estivo sul ghiacciaio, per opera di Giuseppe Pirovano e sua moglie Giuliana Boerchio. Oggi è una delle località sciistiche più rinomate dell’arco alpino.
In estate lo Stelvio è praticato da numerosi ciclisti che senza dubbio ne apprezzano le salite varie e impegnative. Risale al 1953 la prima volta in cui esso fu inserito nel tracciato del Giro d’Italia, da cui ne uscì vincitore il ciclista Fausto Coppi, da tutti conosciuto come il “Campionissimo”. Lo Stelvio in estate presenta ancora alcuni tratti ghiacciati, ecco perché, sempre più raramente, viene incluso nel Giro d’Italia.