Il Parco Nazionale dello Stelvio nella parte altoatesina
È il parco fra i più grandi dell’intero arco alpino, e nella zona altoatesina si trova la cima più alta della regione, l’Ortles e il suo massiccio montuoso. Si estende dalla Val Venosta, fino alla Val d’Ultimo, in una superficie di circa 130.000 ettari, e collocato fra i 900 e i quasi 4000 metri di altezza. Anche per questa sua vasta estensione, al suo interno è possibile vivere i diversi volti della montagna, dai ghiaccia alle zone boschive, dagli alpeggi fiabeschi, fino ai fondivalle incantati. Ovviamente non mancano le località al suo interno come per esempio Stelvio, Tubre, Glorenza, Lasa e Ultimo.

Le piante e il loro adattamento nel parco
L’altitudine del parco è molto varia, ma in ciascun’altezza la flora ha trovato il modo per sopravvivere adottando delle vere e proprie strategie. La stella alpina, l’arnica, la genziana, ma anche il ranuncolo glaciale iniziano la loro fioritura nel periodo esatto in cui la neve si scioglie e i raggi riescono a raggiungere il terreno. Le campanule riescono a fiorire già durante lo scioglimento della neve, mentre la primula farinosa con i colori luminosi di cui è fatta attira gli insetti impollinatori. Ovviamente a tutto lavorio della natura, si aggiungono le regole di protezione adottate e monitorate dal Parco dello Stelvio, che garantiscono la piena sostenibilità dell’intero habitat, come ad esempio la limitazione della raccolta di piante autoctone, una delle ragioni per cui i parchi in Alto Adige hanno permesso alla natura di essere rispettata.
I sentieri tematici
L’intera zona del Parco nazionale dello Stelvio è ricca di sentieri, in gran parte sono vie che venivano usate per spostare merce e dagli stessi viandanti dell’epoca romana e medioevale. Oggi molti di questi itinerari, sono sentieri tematici che permettono di conoscere la bellezza del parco attraverso elementi che gli escursionisti incontrano nel cammino. Fra i più suggestivi c’è il sentiero delle Malghe Martello, nel quale in circa 11 Km si possono raggiungere quattro malghe (Zufall, Enzian, Lyfi e malga Peder).
Un percorso adatto ai bambini è certamente il Sentiero ad anello degli animali selvatici, in appena 2,2 Km si possono conoscere gli animali del bosco attraverso 15 stazioni informative. Da non perdere c’è anche la Gola del Rio Plima, dove l’erosione dell’acqua ai piedi del Monte Cevedale nel corso dei millenni ha creato questa gola stretta con le pareti verticali levigate dal ghiaccio. Vi sono diversi modi per raggiungere i punti da cui osservarla, sicuramente dal ponte sospeso rimane uno degli scorci più suggestivi. Anche il sentiero circolare Arcaico permette di attraversare punti storicamente interessanti, come antichi villaggi di montagna, ma anche abitati preistorici come il “Gaschlin”, e in ciacun punto è presente un pannello informativo.
La fauna che abita il bosco
Attraversare questi sentieri permette anche di avvistare la fauna che è presente nei boschi. Con un po' di fortuna è possibile vedere camosci, volpi, caprioli e cervi. Ma anche le nidificazioni di molte specie in un ecosistema così vario permettono l’avvistamento di diversi tipi di uccelli: il picchio, il gallo forcello, il gufo, e menzione a parte per l’aquila reale e il gipeto. Infatti, il parco è dal 1998 che porta avanti il progetto di conservazione di questi due grandi rapaci, attraverso monitoraggi visivi, raccolta di reperti biologici e censimenti in tutto il Parco nazionale dello Stelvio.
Centri visite per ciascun aspetto dello Stelvio
Sono 5 i centri informativi che permettono di approfondire diversi temi del parco in modo dettagliato. In ognuno si è scelto di raccontare il mondo di piante, animali o elementi che il parco ospita e da cui è contraddistinto.
- Aquaprap (Prato allo Stelvio): il mondo dei pesci del parco con oltre 30 specie diverse in 13 acquari
- Avimundus (Silandro): una mostra permanente dedicata agli uccelli presenti nello Stelvio, con materiale multimediale interattivo e documentari.
- Culturamartell (Trattla): il mondo del paesaggio culturale montano, gli alberi, ma anche la vita dei contadini in alta quota e la loro cultura
- Naturatrafoi (Trafoi): il tema di questo centro visite è la storia geologica del massiccio dell’Ortles e come flora e fuana si siano adattate per sopravvivere
- Lahnersage (S.Gertrude): centro visite dedicato interamente al bosco, alla flora fatta di conifere e latifoglie e alla fauna che vi dimora.