L’Ortles e il suo primo scalatore Joseph Pichler
L’Ortles (opp. Ortler) è la montagna più elevata delle Alpi Retiche Meridionali (tra Lombardia e Trentino Alto Adige) ed è spesso definito “Re Ortles” dagli sportivi. Il suo nome originario risale al 1770 ed era “Ortles spiz der höchste im ganzen Tyrol” (la vetta più alta del Tirolo). Appartenente al gruppo Ortles-Cevedale, la vetta raggiunge i 3.902 metri d’altitudine e fa parte del Parco Nazionale dello Stelvio.
L’Ortles fu scalato per la prima volta nel 1804. Questa zona dell’Alto Adige era all’epoca del tutto isolata, poiché non esisteva ancora la strada del Passo dello Stelvio. Fu l’arciduca Giovanni d’Austria che promise una cospicua ricompensa a chi sarebbe riuscito a scalare la vetta. Il primo volontario fu il botanico austriaco Johannes Nepomuk Gebhard che quasi ogni giorno dell’estate del 1804 tentò la risalita verso la cima dell’Ortles. Purtroppo non riuscì mai a raggiungerla. Il 26 Settembre si fece avanti un cacciatore di camosci della Val Passiria, Joseph Pichler (anche conosciuto come Pseiser Josele). Questi, accompagnato da due scalatori, riuscì a raggiungere la cima di buon mattino, passando addirittura per quel difficile tratto conosciuto come “colatoio rosso”. Dopodiché iniziò la ridiscesa che si concluse verso sera. Il povero Gebhard raggiunse la vetta solo l’anno successivo. Il 28 Agosto 1805 fu issata una bandiera di lino sulla cima dell’Ortles. Purtroppo la popolazione del posto era ancora incredula ecco perché Gebhard ordinò di portare sull’Ortles un palo di legno ricoperto di paglia imbevuta di pece. Questo sarebbe servito ad accendere un falò visibile dal fondovalle e dai suoi abitanti.
L’Ortles è circondato da 14 vette. L’intero territorio è attraversato da circa 250 km di sentieri ben segnalati che conducono i vacanzieri più sportivi all’esplorazione di una delle zone montuose più affascinanti dell’Alto Adige.